GIORNATA DELL’AMMALATO – Febbraio 2020

PROGETTO ANIME RIPARATRICI

Suor Lina (Michelina) Iannuzzi

Cellulare: 333 95 31 599 dalle ore 9 alle 12 e dalle 20 alle 22

Sito ufficiale Atto d’Amore: www.preghiamoperilmondo.org

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GIORNATA MONDIALE DELL’AMMALATO 

11 Febbraio 2020

Signore, non è mai troppo tardi per cominciare a sperare, a credere e a lottare. Non è mai troppo tardi per realizzare un sogno dell’anima, per rialzarsi e imparare ad amare. Mai è troppo tardi per inchinarsi sul proprio antico dolore, abbracciarlo, benedirlo e trasformarlo in un prezioso insegnamento per un futuro dai mille colori. Non è mai troppo tardi per imparare a perdonarsi e perdonare, per uscire dal fango del peccato, per inondare di grazia e di salvezza gli affaticati battiti del cuore. Mai, Signore, troppo tardi per innamorarsi di questo viaggio, con le sue salite e le sue discese, con i suoi inverni e le sue primavere, con le sue carezze di vento e le sue maree di giorni oscuri. Signore, non è mai troppo tardi per accorgersi quanto è triste stare lontano da Te, per riprendere ad innalzare le vele dell’anima verso quell’orizzonte di luce senza fine che si chiama Amore!   Anonimo

Amatissime anime che amate il Signore!

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ammalato amo soffermarmi sulla sofferenza e intrattenermi con le persone che dal dolore vengono visitate. È la sofferenza che può farsi dono per la Chiesa e per tutto il mondo perché può diventare servizio, carisma, offerta. 

Quante sofferenze… I malati nel corpo, i malati di solitudine, i sofferenti per le incomprensioni subite o per i continui torti ricevuti; i malati provati dal disprezzo e per questo stanchi, oppressi, annientati, poveri di autostima e incapaci di valorizzare i doni ricevuti dal buon Dio! Eppure c’è del positivo: spesso li guardo con ammirazione perché li trovo belli, quasi pacifici, resi miti ed anche riaddolciti continuamente da quella “madre” che si chiama dolore che, quando ci visita, mai si stanca di ricreare in noi l’uomo nuovo! 

È cosi… il miracolo avviene… sorprendentemente avviene sempre con l’apporto della preghiera, della Grazia che giustifica, che conduce e avvia per le vie scoscese della purificazione!

La Grazia mi ha fatto vedere da sempre il mio Gesù atto a rendere, in colui che soffre, il vero apostolo, l’eroe che sublima il suo vissuto con l’offerta a Dio del proprio patire… Così vedo in ogni sofferente il volto di Gesù, il Figlio Crocifisso per noi!

Tutto questo amo chiamarlo scuola della sofferenza perché in ogni dolore quasi sempre ritroviamo le virtù perdute: l’umiltà, la mitezza, il perdono, l’accettazione mite e silente della propria croce!

“Dolore non sei che una luce…!” (Da Il Trittico Del Cuore di Nino Salvaneschi). È il grido di chi ritrova nel dolore la sua dignità, la sua speranza, perché ogni dolore è un grande maestro e spesso sviluppa in noi l’uomo capace di amare e fare spazio in sé a quella preghiera che, un po’ per volta, illumina e rende pronti a saper accettare il proprio stato di sofferenza!

Cerchiamo di essere desti quando ci coglie il dolore perché può essere una grande opportunità da vivere come un dono, anche se facciamo davvero fatica a capirlo… La sofferenza è sempre un grande mezzo che può renderci più attenti, profondi; può colorare la nostra vita di tante sfumature che possono arricchire le nostre giornate di significato, di empatia, di risonanza oblativa in ogni nostra azione e in ogni nostro respiro!

Siamo portati a fuggire dal dolore, si, ed è umano perchè ci scomoda, ci infastidisce… siamo solo fragili creature, ma ogni sofferenza è una scuola che forma perché ci matura, può renderci docili alle tirannie della vita e aiutarci soprattutto nella considerazione e nella comprensione del dolore altrui! Sì, la sofferenza può arricchirci come non mai! Ecco perché è il nostro capitale per l’eternità che dobbiamo difendere a denti stretti affinché non venga danneggiato dalla nostra superficialità!

Il Signore geme nel dolore dell’uomo, avvince a sé, chiama, bussa alla porta del nostro cuore, sveglia le nostre coscienze… E tanti, proprio tanti, nell’ora del dolore ritrovano la fede e il loro Signore, ripercorrendo la giusta via da cui si erano allontanati! In questi casi è semplicemente meraviglioso constatare che Lui, il grande Pedagogo dell’uomo, sa attirarci anche attraverso i momenti pesanti e dolorosi!

Tutti desideriamo gioia e giorni tranquilli… ma sappiamo che la sofferenza è una realtà inevitabile in cui tutti, prima o poi, dobbiamo imbatterci; una realtà che può coinvolgere direttamente e indirettamente; sta a noi subirla o assumerla con l’aiuto di Dio, portarla come un peso o accettarla e offrirla come un dono che ci viene dato!

Grazie, Signore per la Tua opera di salvezza in ogni ammalato,
in ogni uomo che lotta e accetta il fardello del dolore!
Prima di noi l’hai conosciuta Tu e sempre io vedo impresse le Tue sembianze in ciascun ammalato… Essi sono il Tuo Corpo, o Cristo,
sono la Tua gioia, sono il gioiello della Tua Chiesa, che da sempre
si carica di iniziative lodevoli per alleviare l’umana sofferenza!

In ogni infermità sento che il Signore rimane il Medico del corpo e dell’anima che sa guarire con le ricette della cortesia, dell’ascolto, dell’attenzione, dell’amore!
Noi, Anime Riparatrici, cerchiamo di non dimenticare che ogni fratello sofferente è sempre un dono e se con amore ci attiviamo per farglielo sentire, ecco che può scaturire in lui la gioia, il sorriso… È solo amando che possiamo usare la terapia del sorriso, della bontà, dell’accoglienza che fanno stare bene chi si trova nel tunnel doloroso della malattia!

Aiutaci, Signore a far sì, che la nostra offerta si vesta della gioia
e del dolore del mondo per offrirla per la Tua lode e
in riparazione del male che ci circonda! Ti offriamo il nostro
grido d’aiuto per i fratelli che soffrono ingiustizie e povertà:
presentali al Padre e fa’ che con loro otteniamo dalla Tua
Misericordia quell’aiuto di cui tutti abbiamo urgente bisogno!

O Gesù, nostro Re, Amico e Custode di ogni cuore che soffre, Ti offriamo la sofferenza di tutti gli uomini che sale da ogni parte
della terra; con Te, Gesù, ce ne facciamo carico affinché venga asciugata ogni lacrima! Ti offriamo la perla preziosa della nostra Chiesa: il dolore innocente di quei bambini segnati fisicamente e moralmente; le lacrime delle mamme che vegliano i loro figli
visitati troppo presto dell’umano patire! Solo Tu, Signore puoi
alleviare il dolore e risollevare i cuori di quanti soffrono!

Ora, nel salutarvi, o anime di Cristo che mi seguite, vorrei invitarvi a pregare per questo nostro mondo sempre in balia di allarmi, di ansie che rendono incerto il nostro domani. Ripetiamo con fede e amore la nostra potente preghiera:

Mio Dio, Ti amo!
Abbia pietà di noi e del mondo intero!

Ripetiamola costantemente, perché ogni Atto d’Amore è fermento per una nuova umanità, è gioia che si fa sentire dentro, è dono ricevuto ed è responsabilità per un impegno che il Signore ha voluto affidarci!
Facciamolo nostro e cerchiamo di coinvolgere anche altri perché venga maggiormente pregato e diffuso! Questa preghiera che il Signore ci affida è come uno scrigno prezioso; è la preghiera per i nostri giorni così carichi di odio e di violenza… Ricordiamo sempre che è una potente preghiera di riparazione e se la recitiamo spesso, l’umanità può ricevere quel sollievo che tutti invochiamo!

Suor Lina Iannuzzi