ESSERE SANTI È POSSIBILE! – Avvento 2011

PROGETTO ANIME RIPARATRICI

Suor Lina (Michelina) Iannuzzi

Cellulare: 333 95 31 599 dalle ore 9 alle 12 e dalle 20 alle 22

Sito ufficiale Atto d’Amore: www.preghiamoperilmondo.org

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AVVENTO 2011

Nell’Avvento troviamo la festa dell’Immacolata, Colei che dei Santi è chiamata la Regina. Così questo percorso lo sentiamo illuminato dalla Sua figura che rimane per noi:

Avvocata di grazia
Modello di santità,
Benedetta fra tutte le donne,
Unica speranza nostra.

Noi Ti onoriamo, Maria Immacolata e Tu portaci al Figlio Tuo!

Carissime anime elette che il Signore, Lui solo, ha chiamato al Suo servizio….

Tutti siamo chiamati ad essere santi nella fede e nelle opere, perchè la santità non è mai stata riservata solo ad alcuni personaggi eccezionali, ma è per ciascuno di noi, per ciascun membro della Chiesa di ogni tempo che si incammina sulla strada della fede e dell’amore.

San Paolo chiama i “Santi” le persone comuni che fanno parte della Chiesa e al tempo stesso li esorta con il suo ardore: “Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione” (1 Ts 4,3). Anche San Pietro affascina e commuove quando lo sentiamo dire: “Voi siete la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato…” (1 Pietro 2,9) e più avanti, al versetto 12 aggiunge: “La vostra condotta fra i pagani sia irreprensibile”.

È bellissimo sentire l’ardore degli Apostoli che spingono ad avere una coscienza e una condotta irreprensibile nella nostra testimonianza di eredi del Signore (cfr Rm 8,17) “affinchè vedendo le vostre opere arrivino a glorificare Dio” (Mt 5,14-16).

“Condotta irreprensibile…” che non vuol dire solo non fare il male, ma è anche essere saldi nella fede, pronti nella speranza e aperti alla comunione con i fratelli, nel principio della carità che accoglie, dona e suscita amore che aiuta ad andare pian piano sulle vette che Gesù ci ha indicato.

Quando Gesù parla alle folle, sentiamo fortemente la Sua fermezza:
“Fu detto agli antichi, ma io vi dico…” (Mt 5,17-37) perchè esige da chi lo segue un di più di rispetto per la vita e la dignità degli uomini; esige un di più di fedeltà e di stabilità coniugale nel matrimonio cristiano; un di più di trasparenza e di sincerità nei nostri rapporti umani che determinano la nostra persona e la nostra testimonianza cristiana.

Ma che cosa è la santità? Essa si fonda soprattutto sulla fede, sulla speranza e sulla carità. Queste tre virtù, dette teologali, sono la disposizione abituale a non compiere solo atti buoni, ma a dare il meglio di noi stessi in tutte le nostre direzioni. Esse hanno origine in Dio e sono infuse in noi con il Battesimo, per renderci capaci di agire da figli di Dio e possedere un giorno il Regno!

Queste virtù sono come una sorgente: pongono in ginocchio davanti a Dio e spingono a chinarci sui bisogni altrui, dove concretamente il Signore ci permette di dare una mano a chi vive nel bisogno.

È possibile essere santi, perchè a tutti il Signore ha dato quel seme di bontà, di carità, di intelletto d’amore che ci apre a Lui e ci fa entrare nella Sua pienezza d’Amore che ci apre ai fratelli.

Dio chiama alla santità nel vissuto della nostra ferialità e se tutto in noi, per grazia di Dio, arriva a chiamarsi dono e compito, ecco che ogni persona, ogni evento di gioia, ogni sofferenza può diventare una possibilità di bene, di offerta, di riparazione per noi stessi, per la Chiesa e per l’intera umanità.
Tutti abbiamo un cammino proprio, a volte anche duro e faticoso, ma se è accettato e offerto con amore, noi camminiamo in pura perdita davanti a Dio per guadagnare il centuplo e costruire il nostro patrimonio in cielo.

E qui è bello ricordare le parole di Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura di essere i santi del nuovo millennio!” Questo grande Papa e la Vergine Maria ci diano la convinzione che essere santi è cosa possibile e, se fedeli e attivi, continueremo il nostro percorso nella Chiesa, la Grazia ci solleciterà a tal punto da fare di noi gli eletti che lo spirito di Dio ha plasmato per renderci santi e immacolati nell’amore (Ef 1,4).

Affidiamo la nostra “piccolezza” a Maria, il nostro bruciante desiderio di dare riparazione con Cristo e in Cristo al Padre. Amiamo la Chiesa soffrendo, offrendo e amando per essa, perchè per tutti ci sia “Il vestito più bello” che ci donerà l’Eterno gaudio con i Santi del Cielo.

PICCOLI IMPEGNI PER IL TEMPO DI AVVENTO

1. Inseriamo nelle nostre settimane un’ora di adorazione riparatrice.

2. Andiamo spesso al Sacramento del perdono e dell’Eucarestia, convinti che possiamo sempre attingervi fervore e vigore per una vita rinnovata nell’amore.

3. Introduciamo nella nostra vita, quando il Signore viene ad ispirarlo, quello spirito di penitenza che seppe fare i Santi.

4. Portiamo le nostre labbra a baciare la terra ogni giorno che finisce e chiediamo al Signore di benedirla e di custodirla nel Suo Amore.

5. In questo periodo cerchiamo di fare un certo esercizio ascetico: scoprire ciò che desideriamo per noi stessi e cercare di farlo agli altri che magari ci sono avversi.

6. Rimaniamo accanto all’umanità smarrita con la fedele certezza che la “Grande Economia” della salvezza e dell’Amore Divino passano proprio attraverso l’offerta semplice e gratuita di noi stessi e soprattutto con la potente Azione Salvifica di Cristo, che con noi implora il Padre per ogni figlio di Dio.

7. Accogliamo con grato amore l’umile vita quotidiana che ci è stata donata e offriamola instancabilmente perchè è tutto qui il segreto della santità, che a volte sa renderci anche eroici per la Chiesa e per il mondo.

8. Impegniamoci a fare silenzio dentro di noi, perchè il Signore ci vuole abitare per riempirci della Sua Ineffabile Presenza.

Suor Lina Iannuzzi