ANNO DEDICATO A SAN PAOLO – Febbraio 2009

PROGETTO ANIME RIPARATRICI

Suor Lina (Michelina) Iannuzzi

Cellulare: 333 95 31 599 dalle ore 9 alle 12 e dalle 20 alle 22

Sito ufficiale Atto d’Amore: www.preghiamoperilmondo.org

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La Chiesa sta celebrando il bimillenario
di San Paolo nel ricordo della sua nascita
avvenuta 2000 anni fa a Tarso di Cilicia,
nell’attuale Turchia.

Le celebrazioni
hanno avuto inizio il 28 Giugno 2008
e si concluderanno il 29 Giugno del 2009.

FEBBRAIO 2009

NOTIZIE E RIFLESSIONI SU SAN PAOLO

Paolo non è per noi cristiani una figura del passato, ma un maestro attuale, che con ardore parla ogni giorno alla Chiesa di Cristo, attraverso le sue lettere.
Le celebrazioni e ogni parola che si spende sul grande San Paolo, devono essere occasione per farci approfondire e assimilare il suo insegnamento.

Egli si presenta, nelle sue lettere, come un annunciatore di Cristo Crocifisso, l’unico che ha donato la salvezza e farà di noi dei salvati, se lo seguiremo con fede e amore. Le sue parole sono sempre incisive, forti, coinvolgenti! Infatti lo sentiamo dire: “Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me”. E altrettanto bello, profondo, incalzante è quando, nelle controversie dell’annuncio, dice di sè: “Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”.

È lui, San Paolo, il grande maestro di ieri e di oggi; l’ebreo dal temperamento di fuoco, che non conosce mezze misure, ma si dona interamente con quello che è, con quello che la GRAZIA ha fatto di lui!
È una figura controversa di cui si dice: autoritario, dottrinario, conservatore, antifemminista, ecc… fu rinnegato dal giudaismo; fu problematico per la Chiesa primitiva di Gerusalemme, perchè non apparteneva ai dodici Apostoli e aveva un carattere difficile. Ma già nel IV secolo, Giovanni Crisostomo diceva: “Soffro e mi rattristo all’idea che non tutti conoscono quest’uomo come dovrebbero conoscerlo”. 

E tuttavia, grazie a San Paolo e alla sua capacità di dare una prima forte struttura alle verità cristiane, il cristianesimo si è aperto e si è diffuso nel mondo. Egli è stato il traghettatore attraverso cui la Parola di Cristo è giunta a noi. È l’Apostolo delle genti! Tutti noi siamo figli di Paolo, infatti l’occidente cristiano deve a lui la sua fede.

CONSIDERIAMO INSIEME ALCUNI ASPETTI FONDANTI DELLA FIGURA DI PAOLO:

– la sua profonda esperienza di Dio;
– il successo della sua missionarietà;
– instancabile fondatore di Comunità;
– le sue riflessioni sulla vita cristiana: (Grazia e libertà, fede e opere, carne e spirito, giustificazione) nell’incontro fra tre culture: ebraica, greca e romana;
– è il primo a scrivere intorno all’anno 50 dopo Cristo, su sollecitazione delle sue comunità cristiane, dopo 15 anni di annuncio.

LE FONTI DELLA SUA BIOGRAFIA SONO: Atti degli apostoli e le sue lettere ai Romani, Corinzi, Galati, Filippesi, Tessalonicesi e a Filemone.

CENNI BIOGRAFICI:
Nacque intorno al 7 dopo Cristo. Cittadino di Tarso, una città commerciale e politica. (Roma, centro del mondo di allora, fu la sua meta).
Di famiglia benestante e di un certo livello culturale (pochi allora potevano studiare e lui potrà farlo).
Era un ebreo con cittadinanza romana.
(Due culture: ebraica e greco-romana; due nomi: Paolo e Saulo).
Va a Gerusalemme per studiare alla scuola di Gamaliele (Atti 22,3) che era un grande Rabbi e Sacerdote dell’epoca.

San Paolo era un fariseo zelante (fil. 3, 5-6). Viveva la sua fede rispettando scrupolosamente le prescrizioni della legge ebraica. Perciò appena si rese conto che la gente iniziava a credere in Cristo e quindi ai Suoi Apostoli, si mise a caccia dei cristiani, pur di rimanere fedele alla sua fede e alle sue tradizioni.

Divenne così un accanito e fiero persecutore e, da giudeo convinto e zelante qual era, imprigionava e metteva in catene coloro che seguivano gli insegnamenti degli Apostoli.
Egli riteneva inaccettabile la risurrezione di Cristo e la remissione dei peccati.

Durante il martirio di Stefano, primo martire della Chiesa, fu visto fra coloro che assistevano e partecipavano alla sua lapidazione. Ma l’incontro con Cristo gli sconvolge la vita e lo rende testimone ed evangelizzatore ineguagliabile.

Benedetto XVI dice di lui: “Egli brilla come stelle di prima grandezza nella storia della Chiesa; fu vaso di elezione e tredicesimo Apostolo” sempre desideroso di farsi “Tutto a tutti”.

Carissimi amici e amiche in Cristo Gesù, quando incontriamo il Signore avviene sempre qualcosa di grande in noi e Paolo incontrò il Risorto sulla strada di Damasco; Lo incontrò mentre si recava a perseguitare e a devastare la Chiesa di Cristo!

Aveva tutta l’autorità possibile dei sommi capi e Sacerdoti di Gerusalemme per poterlo fare ma, secondo quanto disse poi alle sue comunità, venne “ghermito da Cristo…” Si stava avvicinando a Damasco, quando improvvisamente fu avvolto da una luce dal cielo che lo rese cieco e lo fece cadere a terra, mentre udiva una Voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?“ e Paolo rispose: “Chi sei, o Signore?“ E la Voce: “Io sono Colui che tu perseguiti! Orsù alzati ed entra in città e ti sarà detto ciò che devi fare. Ti sono apparso per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto e di quelle cose per cui ti apparirò ancora. Duro è per te ricalcitrare contro il pungolo”.

Quest’ultima frase ci fa capire che Paolo resisteva alla Voce che lo interrogava dentro e forse, quando si mise in viaggio, era già in crisi, in dubbio sulla persecuzione ai cristiani, ma era convinto che bisognava rimanere attaccati e fedeli alle proprie tradizioni, a ciò che gli era stato insegnato!

Paolo ci ricorda che i suoi compagni sulla via di Damasco sono dei testimoni autorevoli di quanto gli capitò. Infatti dice: “Tutti cademmo a terra, mentre io solo udivo la Voce che mi parlava”.

Quindi Paolo non sta facendo qualcosa di buono per i cristiani, eppure è proprio in quel contesto che Dio lo chiama, lo trasforma, lo attira a Sè. Ciò vale anche per noi: quando sbagliamo, ma siamo convinti di fare del bene, di fare il nostro dovere, Dio agisce sempre in noi e ci conduce sul giusto sentiero.
Dio trae il bene anche dal male, quando c’è onesta e retta intenzione da parte nostra. Lo dice anche San Paolo: “Tutto concorre al bene per coloro che amano Dio” (lettera ai Romani 8, 28).
Così tutto il dolore del mondo non è mai dolore per la morte, ma per la vita. È come il dolore del parto: non dobbiamo mai temere!

Carissimi amici e amiche che porto al Signore, tutto il racconto della conversione e della vita di San Paolo è storico e lo troviamo negli Atti degli Apostoli e nelle sue lettere alle comunità cristiane dell’epoca.

Di Paolo possiamo ancora dire che era un uomo gia affermato, stimato… forse avrebbe potuto fare anche carriera presso il Sinedrio e il sommo Sacerdote! Ma che cosa avrà potuto contribuire alla crisi di Paolo? Forse fu l’esempio dei perseguitati, dei cristiani che si lasciavano mettere in catene con pazienza e amore! Paolo ricordava il martirio di Stefano, ricordava la fede dei cristiani e quanto l’avrà interrogata la loro mitezza, la loro fede con cui rispondevano alle torture!?

Sempre il nostro esempio di vita, di testimonianza, di fede può essere determinante! Dio non desidera altro che condurci ad essere ciò per cui ci ha “Sognato”, ciò per cui ci ha “Plasmato!“. E di tutto si serve pur di rimetterci sulla Sua strada!

Paolo subito dopo che Anania gli restituì la vista cominciò ad annunciare quel Dio che gli aveva sconvolto la vita; in lui troviamo tutto l’ardore dell’Apostolo e nella 2 lettera ai Corinti (5, 13-15) dice: “Se infatti siamo stati fuori di senno fu per Dio; se siamo assennati, è per voi. Poichè l’Amore di Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti perchè quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per Colui che è morto ed è Risorto per loro”.

L’Apostolo Paolo seppe rendere la suprema testimonianza del suo sangue sotto l’imperatore Nerone a Roma, dove si conservano e veneriamo le sue spoglie mortali.

PREGHIERA DI SANT’AMBROGIO

Siamo deboli nel compiere la Tua Volontà; ma devoti e credenti.
E allora, Signore, stendi la Tua Misericordia su quanti credono in Te, affinchè anche le nostre azioni corrispondano alla fede
e alla devozione, e la debolezza di questo corpo
non soffochi il desiderio del nostro spirito.

Fa’ che anche nelle tentazioni e nella debolezza, possiamo sperimentare la Tua gloria, come l’Apostolo Paolo, che diceva:
“Ben volentieri mi glorierò ancora di più nella mia debolezza,
purchè si riveli in me la potenza di Cristo!“

Ringraziamo il Signore per averci dato, quest’anno, la possibilità di capire qualcosa di più sul grande San Paolo e preghiamo affinchè la sua parola risvegli le coscienze e doni a tutta la Chiesa l’audacia, la fedeltà e l’amore che lo caratterizzano.

Carissime amiche e amici, ho dato solo delle piccole pennellate su questo nostro gigante dello spirito. Ma possiamo sempre approfondirlo meglio leggendo i suoi scritti, che troviamo nel Nuovo Testamento.
Buon lavoro! E possa, la sua parola, trasmetterci tutta la ricchezza, l’altezza e la profondità del suo spirito.

Penso che aver parlato di San Paolo ci avrà fatto senz’altro del bene, ma soprattutto ci aiuterà a conoscerlo meglio e ci insegnerà a lavorare per Dio con convinzione e amore.
Vi abbraccio ad uno ad uno e vi porto al Signore implorandovi Grazia e benedizione.

Suor Lina Iannuzzi